La psoriasi è una complessa patologia infiammatoria cronica della pelle, che colpisce circa 125 milioni di persone su scala mondiale.
Nella maggior parte dei pazienti si manifesta con la comparsa di lesioni caratterizzate da pelle ispessita con aspetto squamoso bianco-argenteo (placche), spesso associate a prurito e dolore.
Le zone più interessate sono:
- gomiti
- ginocchia
- regione sacrale
Ma possono essere coinvolti anche:
- genitali
- palmo delle mani
- pianta dei piedi
- unghie
- cuoio capelluto.
Esistono diverse tipologie di psoriasi a seconda della morfologia delle lesioni:
- Psoriasi a placche o psoriasi volgare: è caratterizzata da placche rosse ben demarcate ricoperte da squame bianco-argentee. E’ la forma più frequente di psoriasi, colpisce circa l’90% dei pazienti.
- Psoriasi guttata: le lesioni hanno dimensioni piccole (“a goccia”), talvolta puntiformi, diffuse su tutto l’ambito cutaneo ma specialmente sul tronco.
- Psoriasi pustolosa: caratterizzata da pustole localizzate in varie aree del corpo che generalmente evolvono in croste. Ne esistono diverse tipologie, alcune delle quali rare e gravi.
- Psoriasi eritrodermica: è la forma più grave di psoriasi, ma fortunatamente anche la più rara. Comporta estese lesioni infiammate, arrossate ed edematose, con compromissione generale del paziente (febbre, disidratazione, oliguria, ecc.).
- Psoriasi inversa: si localizza dove la pelle è a contatto con altra pelle, come le ascelle, attorno all’inguine, i genitali e fra i glutei, con grandi chiazze lisce e rosse.
Esiste anche la psoriasi artropatica (PsA) o artrite psoriasica, che si caratterizza per il coinvolgimento delle articolazioni, la quale frequentemente deriva dalla p. volgare.
La causa primaria della formazione delle lesioni della psoriasi è una patologia di tipo autoimmune, che provoca un accelerata riproduzione delle cellule cutanee la quale conduce la pelle a ispessirsi e a sviluppare macchie e placche.
Spesso intervengono anche altri fattori ambientali scatenanti o peggiorativi:
- Stress psicofisico.
- Traumi meccanici (come sfregamenti, ustioni, cicatrici …) possono provocare, in persone predisposte, la comparsa di chiazze psoriasiche.
- Uso cronico di alcuni farmaci (ad esempio sali di litio, tetracicline, antimalarici, FANS, …).
- Stili di vita scorretti, quali consumo di alcol e fumo, alimentazione sbagliata, sedentarietà.
La psoriasi ha un grande impatto sulla qualità di vita di chi ne è affetto, andando a incidere in particolar modo sulla sfera sociale e relazionale dell’individuo.
Uno studio pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology ha dimostrato che i falsi miti sulla psoriasi pesano negativamente sul benessere psicologico dei pazienti. La ricerca ha messo in evidenza come questo disagio sia ancora più forte nei giovani.
La principale complicazione cui può andare incontro il paziente psoriasico è proprio l’impatto emotivo che la malattia è in grado di causare, che si traduce in riduzione dell’autostima, ansia, depressione.
CONSIGLI UTILI
Per sapere se si soffre di psoriasi è fondamentale rivolgersi al medico, che saprà indicare la terapia più adatta.
Le più comuni terapie per la psoriasi, patologia cronica caratterizzata da fasi alternanti di switch-on e switch-off” sono per lo più ad uso locale e vengono quindi utilizzate creme e lozioni che contengono corticosteroidi o agenti cheratolitici. I prodotti idratanti ed emollienti vengono usati come trattamento complementare e sono efficaci durante la fase di remissione e di riacutizzazione della psoriasi.
Visto l’impatto che la patologia può avere sull’aderenza terapeutica, anche semplicemente per la localizzazione della patologia, il primo successo è quello senza dubbio, della compliance terapeutica al trattamento. Per questo è molto utile che s’instauri una relazione e una comunicazione diretta con il dermatologo, per garantire la condivisione delle informazioni.
Per tenere sotto controllo i sintomi può essere importante seguire alcune semplici abitudini quotidiane:
- Evitare di indossare fibre sintetiche o irritanti e indumenti troppo stretti
- Esporsi all’aria aperta e al sole, nelle ore meno calde e per un tempo moderato, può
giovare.
- Fare del moderato esercizio fisico ogni giorno, indossando sempre un abbigliamento comodo, aiuta sia corpo che mente.
- Seguire un sano regime alimentare, basato principalmente sul consumo di cibi antinfiammatori, ovvero ricchi di omega 3 e grassi polinsaturi, ma anche vitamine, minerali e fibre.
- Pulire accuratamente le lesioni, con detergenti ed emollienti approvati dal dermatologo, senza tenere la pelle a contatto con l’acqua troppo a lungo; per asciugare, si raccomanda di tamponare con un panno di spugna morbido
Nella stagione fredda può giovare l’umidificazione degli ambienti.